INTERESSE NAZIONALE

AN
AGRAFICA
CODICE: 15185/D1
COMUNE: ROD
ANO
PROVINCIA: MILANO

DENOMINAZIONE: DISCARICHE SISAS
LOCALITA': LIMITO
PROPRIETA': SISAS

TIPO INTERVENTO: BONIFICA "DISCARICA C" NELL 'AREA S.I.S.A.S. I- STRALCIO

PREVISTO DA: PROGRAMMA DI INTERVENTI DI BONIFICA A BREVE TERMINE

FINANZIAMENTI: 4.605.015.000 DGR n- 31700 DEL 30.12.92

DOCUMENTAZIONE ACQUISITA:

Nota del 28.10.96 del Sindaco del Comune di Rodano sulle problematiche ambientali del Comune medesimo.

Nota prot. n. 968567 del 7.11.96 con, la quale il Presidente della VI Commissione chiede alla Giunta chiarimenti circa il contributo di 4 miliardi e 600 milioni stanziato con DGR 31700/92 a fronte della disponibilità della; ditta responsabile di farsi carico della bonifica. Nota Prot. n. 968306 del 7.11.96 con la quale il Presidente della VI Commissione, in risposta alla nota del Sindaco di Rodano del 28.10.96, si dichiara disponibile ad un incontro per una disamina complessiva della situazione.

Interrogazione n. 2268 del 7.11.96 con la quale il Presidente della VI Commissione chiede alla Giunta notizie sulla stato dei provvedimenti di bonifica, sulle modalità di utilizzo del finanziamento concesso e sugli sviluppi della causa civile in corso ( a tutt'oggi la ITR non risulta aver avuto risposta)

Nota del 12.3.97 dell'Assessore regionale all'Ambiente con cui si forniscono notizie sullo stato di fatto dell'area contaminata, sul procedimento contro la ditta e sui motivi per i quali non è stato revocato il contributo concesso con DGR n. 31700/92.

 

DESCRIZIONE SINTETICA DEL CASO

All'interno dello stabilimento SISAS, nella porzione nord-orientale, insistono tre cumuli di discariche (A, B, C) utilizzate dal 1952 al 1983.

Il cumulo A, utilizzato fra il 1952 ed il 1970,occupa un'area di circa 25500 mq e lo spessore medio dei rifiuti, verificato tramite 4 carotaggi realizzati nel 1986, e' di 6.5 m; ne risulta un volume! di 165000 mc. Gli stessi carotaggi hanno indicato che la base del corpo rifiuti si trova al di sotto del piano campagna, ad una profondità variabile da circa 0.5 a 3 m. L' area .occupata dal cumulo B, realizzato fra il 1970 ed il 1983, e' di circa 11000 mq per uno spessore medio di 6 m, valutato in base a 3 sondaggi eseguiti nel 1986, ed un volume complessivo stimato in 66000 mc. La base del corpo rifiuti e' stata incontrata ad una profondità variabile da 0 a 3 m dal piano campagna. Il cumulo c risale al periodo compreso fra il 1977 ed il 1983, occupa un'area di circa 7500 mq ed il volume di rifiuti e' stato stimato in 30000 mq. Anche in questo caso la base della discarica si trova al di sotto del piano campagna.Le discariche A e B presentano un argine di contenimento in terra battuta, ma nessuno dei tre cumuli e' dotato di sistemi di impermeabilizzazione del fondo e della superficie dei rifiuti.

I cumuli A e B sono costituiti essenzialmente da nero fumo derivante dalla produzione dell'acetilene da metano, mentre il C contiene pannelli di filtrazione provenienti dall'impianto di lavorazione dei plastificanti, spurghi di testa e di coda provenienti dalla rettifica del prodotto grezzo dell'impianto di anidride ftalica, acido isoftalico, miscela di carboni attivi ed argilla,catalizzatori esausti, liquidi in fusti, fanghi di mercurio ed allumina.

Analisi sui campioni di terreno sottostanti le discariche A e D, prelevati durante le trivellazioni eseguite nel 1986, indicano la presenza di IPA in concentrazioni massime di 3 ug/kg. Quelle relative a campioni di terreno sottostanti la discarica C evidenziano quantità significative di ftalati.

Attorno alle tre discariche sono stati realizzati alcuni piezometri per il controllo delle acque di falda. Le analisi eseguite nell'ambito del progetto di disinquinamento del polo chimico di Pioltello-Rodano sulle acque della prima falda hanno evidenziato la presenza di mercurio e di ftalati.

Nel 1986 il Prof. villa ha elaborato per conto della SISAS un progetto di bonifica dei Comuni A e B,considerato inadeguato dalla USSL 58 e dalla Provincia.

Nel 1987 Castalia ha elaborato per conto della SISAS il progetto di bonifica della discarica C, approvato dagli Enti preposti, ma a cui non fa seguito nessun intervento.

Nel gennaio 1982 il Comune di Rodano, con l'intento di sostituire l'azienda nella bonfica della discarica C, presenta un proprio piano di intervento. Attualmente il Comune sta elaborando un progetto di bonifica per i tre cumuli. 

RICOSTRUZIONE CRONOLOGICA DEGLI EVENTI

La ditta SISAS, fondata nel 1948, dichiara di aver utilizzato le discariche A, B, C rispettivamente dal 1952 al1970, dal 1970 al 1977, dal 1977 al 1983.

L'attività della SISAS si basava sostanzialmente sulla produzione dell'acetilene dal metano fino al 1977, anno in cui tale produzione veniva abbandonata. Di conseguenza, fino a questa data, la maggior parte dei rifiuti prodotti era costituita dal nerofumo smaltito nei cumuli A e B.

Nel 1971 il Consorzio di vigilanza Igienica di Melzo e Riuniti veniva a conoscenza, a seguito di un sopralluogo, della presenza all'interno dell'area dello stabilimento di scarichi di rifiuti industriali. Nel verbale di sopralluogo veniva segnalato lo scarico di nerofumo e di fanghi derivanti dal trattamento delle acque di processo.

- Risale al 1971 la prima Ordinanza del sindaco del Comune di Rodano di divieto di smaltimento di rifiuti all'interno dell'area dello stabilimento e di rimozione di quelli fino ad allora deposti. Tale Ordinanza rimane del tutto disattesa con il continuo smaltimento dei rifiuti industriali.

-A seguito della Legge Regionale 7 giugno 1980, n. 94 "Norme ed interventi per lo smaltimento dei rifiuti", la SISAS dichiara la presenza di una "discarica temporanea" di 40.000 m c di rifiuti speciali, sita all'interno dello stabilimento ed utilizzata per circa 20 anni viene poi inoltrata la richiesta di autorizzazione all'utilizzo di tale impianto.

Il 29-6-1982 la USSL 58 nomina una commissione tecnica atta a valutare la situazione riguardante la discarica SISAS. Tale commissione in un primo sopralluogo rileva la presenza di tre cumuli di rifiuti composti da nerofumo, prodotti di reazioni chimiche anomale, catalizzatori esausti e da pannelli di filtrazione. viene indicata inoltre la probabilità della presenza di fanghi contenenti mercurio.

L' 1-7-1982 il sindaco del Comune di Rodano ordina la cessione immediata dell'uso dell'area come discarica di .1.5. rifiuti derivanti dall'attività industriale, la recinzione della stessa da eseguirsi entro 60 giorni e la rimozione immediata dei rifiuti scaricati.

- Il 15-2-1983 il L.P.I.P. e la U.S.S.L. n.58 effettuano alcuni campionamenti in due punti della discarica. Viene chiesto inoltre alla ditta di realizzare un pozzo spia a valle dei cumuli di rifiuti. Da tale punto il 27-9-1984 viene prelevato un campione d'acqua di falda. Le analisi relative ai campioni di rifiuti prelevati dalla discarica denotano un elevato contenuto di ftalati e tracce di idrocarburi policiclici aromatici, assenti invece nelle acque di falda.

Il 22-2-1983 la Giunta della Regione Lombardia, ritenendo la discarica non conforme a quanto previsto dalla LR 94/80 e le operazioni di smaltimento non adeguate alle indicazioni del Regolamento Regionale del 9 gennaio 1983 n.3, delibera di negare l'autorizzazione all'esercizio della discarica di rifiuti speciali all'interno della ditta, di ordinare la realizzazione delle opere di bonifica e di recupero ambientale. Gli interventi dovranno essere condotti in modo da garantire la, stabilita' del corpo rifiuti, da scongiurare i rischi di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da consentire il reinserimento dell'area nell'ambiente e nel paesaggio circostante.

Il 11-5-1983 la Giunta della Regione Lombardia, a seguito della richiesta della SISAS di una proroga del termine di ordinanza di chiusura della discarica sino al 30-9-1983, considerando i pareri favorevoli dei Comuni di Rodano e di Pioltello e della USSL 58, delibera di autorizzare tale proroga limitatamente allo smaltimento del nero fumo derivante dal reparto dell'acetilene della ditta stessa. (La produzione dell'acetilene era terminata nel 1977)

Il 30-9-1983 la SISAS dichiara l' avvenuta cessazione  della produzione dell'acetilene.

Con lettera del 16-3-1984, la Provincia ricorda alla SISAS che i termini per la presentazione del piano di bonifica, previsti dalla Delibera regionale del 22-2-1983, sono ormai scaduti.

- Nel 1984 la SISAS presenta al Comune di Rodano la relazione del Prof. villa contenente il programma di indagini per definire gli interventi sulle discariche A e B e le indicazioni per la sistemazione della discarica C.

A questo proposito viene suggerita la copertura della superficie dei rifiuti con un telo impermeabile, la realizzazione di un sistema di raccolta delle acque intorno alla discarica e la copertura finale con terriccio. Queste opere consentirebbero di "evitare ogni perplessità sulla sicurezza della discarica C".

-Nel 1985 vengono effettuati altri campionamenti sulle acque di falda prelevate dal pozzo spia e dai pozzi per l'emungimento ubicati all'interno dello stabilimento; le analisi condotte per la ricerca di ftalati e di IPA risultano negative.

Fra l'autunno del 1985 e la primavera del 1986 viene condotta la campagna di indagini geognostiche previste nella relazione del Prof. Villa, allo scopo di definire le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche locali, di determinare il tipo di rifiuti contenuti nella discarica e di determinare le caratteristiche geotecniche degli stessi. Vengono cosi' realizzati nuovi pozzi spia, carotaggi sulle discariche A e B e sul terrenocircostante, analisi sui campioni di rifiuti e sui campioni d'acqua.

- Il 22-4-1986 il PMIP , nella relazione sulle operazioni di campionamento e sui primi risultati analitici, segnala la presenza di IPA nelle acque di falda al limite delle concentrazioni previste dal D.P.C.M. 8-2-1985; esprime inoltre la necessita' della bonifica della discarica C al fine di evitare fenomeni di percolazione e segnala la possibilità di contaminazione della falda dovuta alle discariche A e B.

Il 23-7-1986 la Provincia di Milano richiede alla SISAS la stesura del progetto di bonifica entro 60 giorni.

Nell'ambito della Delibera della Regione Lombardia del 25-7-1986 sul Fondo Investimenti ed occupazione 1986 (Legge 28-2-86 n.41) si prevede un finanziamento di 12.800.000.000 per la bonifica della discarica SISAS.

-Il 31-7-1986 il Comune di Rodano decide di chiedere il finanziamento FIO, considerando pubbliche le discariche SISAS, e di commissionare a Lombardia Risorse il progetto di bonifica.

Il 10-9-1986 Lombardia Risorse presenta al Comune di Rodano il progetto di bonifica che prevede la sistemazione in loco delle discariche B e C escludendo qualsiasi intervento sul cumulo A. Il progetto propone l'impermeabilizzazione del fondo e della superficie esterna del corpo rifiuti.

- Lo stesso giorno la Giunta Comunale di Rodano con Delibera n. 190 approva tale progetto di bonifica e decide di procedere alla richiesta del contributo FIO.

- Il 24-9-1986 la Giunta Comunale di Rodano revoca la Delibera dello settembre e rinuncia al finanziamento FIO.

- Il 30-9-1986 la SISAS presenta alla Provincia di Milano il progetto di bonifica per le discariche A e B. Per quanto riguarda il cumulo C, rimandando al progetto già elaborato da Lombardia Risorse sulla messa in sicurezza dello stesso, non viene proposto nessun intervento. Le operazioni previste consistono nel trasferimento del materiale costituente la discarica B sulla discarica A, predisponendo un sistema di drenaggio dell'acqua di falda lungo i perimetri della stessa.

- Il 3-3-1987 la USSL 58 esprime parere sul progetto di bonifica presentato dalla SISAS definendolo incompleto in quanto non prevede la bonifica della discarica C ed inadeguato per la situazione di elevata vulnerabilità della falda; si fa notare inoltre il carattere di provvisorietà di tale sistemazione e la non rispondenza al DPR 915.

- Il 30-3-1987 anche la Provincia esprime parere negativo su tale progetto e non rilascia il nulla osta per i lavori di bonifica.

- Con l'Ordinanza sindacale del 9-6-87 il Comune di Rodano impone alla SISAS la bonifica della discarica C mediante la rimozione dei rifiuti.

- Il 19-6-1987 il Comune di Rodano emette un' Ordinanza sindacale nei confronti della SISAS imponendo la realizzazione di opere di sbarramento idraulico a protezione della falda, la predisposizione di un sistema di monitoraggio delle acque, la rimozione completa dei rifiuti dei cumuli A e B con bonifica del terreno sottostante.

- Nel settembre 1987 la SISAS incarica la Castalia SpA a redigere il progetto di bonifica della discarica C, che viene ultimato nel dicembre dello stesso anno.

 Le indagini eseguite portano alla conclusione che il problema principale e' quello relativo al percolato che costituisce "una causa potenziale ed in parte attiva di inquinamento per quantità notevoli di acqua". si propongono quindi tre possibili tipi di interventi:

a) rimozione dei rifiuti e del terreno contaminato e smaltimento controllato degli stessi;

b) confinamento in situ dei rifiuti speciali in un manufatto di calcestruzzo previa selezione del materiale contenuto nel cumulo C;

c) impermeabilizzazione del fondo discarica iniettando al limite dello strato contaminato una barriera di ICOCEM.

- Il 22-4-1988 la USSL n. 58 esprime parere. favorevole sul progetto di bonifica del cumulo C presentato dalla SISAS optando per la soluzione di rimozione e smaltimento controllato dei rifiuti.

-Il 19-4-1988 la Giunta Provinciale concede il nulla osta alla bonifica esprimendo parere favorevole alla asportazione dei rifiuti.

Nella seduta del: '. 3-7-1990 la Giunta della Regione Lombardia delibera di ordinare alla SISAS la bonifica della discarica C, secondo. il progetto presentato, fissando l'inizio dei lavori entro il 31-12-1990 e il termine degli stessi entro 12 mesi dall'inizio delle opere.

Con lettera del 22-1-1991 inviata all'Assessore regionale all'ecologia la SISAS ribadisce la non intenzione ad addossarsi gli oneri economici per la bonifica della discarica C in quanto realizzata in tempi in cui il deposito medesimo era consentito ed in cui l'unico criterio da seguire era quello di una normale diligenza per evitare danni a terzi.

- Nel febbraio 1991 la ditta SISAS presenta ricorso al TAR per l'annullamento della delibera regionale del 3-7-1990, ritenendo illegittime le delibere regionali del 3-7-1990 e delll-12-1990.

- L' 8-3-1991 la Provincia ricorda che la presentazione di ricorso al TAR da parte della SISAS non sospende l'esecutività dei provvedimenti regionali emanati ed invita quindi l'azienda a presentare il piano di lavoro e ad iniziare ad operare nei termini prescritti.

- Il 8-7-1991 il Sindaco del Comune di Rodano ordina alla SISAS di procedere alla bonifica della discarica di rifiuti speciali e tossico-nocivi.

Il 9-9-1991 il Sindaco di Rodano chiede l'intervento della Prefettura.

Nel dicembre 1991 il Comune di Rodano chiede il finanziamento di cui alla Legge Regionale 99/1983, per procedere alla bonifica della discarica C, sostituendosi all'azienda.

Nel gennaio 1992 il Comune di Rodano presenta alla Regione un proprio piano di intervento sulla discarica C che prevede una serie di operazioni per una prima messa in sicurezza della discarica e per l'acquisizione di ulteriori informazioni necessarie alla stesura di un progetto esecutivo di bonifica.

-1991-1992 nell'ambito del progetto di disinquinamento del Polo chimico di. Pioltello Rodano vengono condotti accertamenti analitici sui rifiuti delle discariche A e B e sulle acque di falda.

 

PROGETTO DI BONIFICA E SUO ITER AMMINISTRATIVO

Titolo del progetto: Discarica "C" -Progetto di bonifica

Progettista: CASTALIA S.p.A.

Committente: SISAS

Data del progetto: novembre 1987

Importo previsto: e' stato valutato il costo per tre

Ipotesi progettuali:

1) rimozione e smaltimento -L. 5.968.000.000

2) confinamento in un manufatto in calcestruzzo - L. 4.640.000.000

3) impermeabilizzazione del fondo -L.2.400.500.000

Delibera di approvazione del progetto:

Ente Data N. delibera

Regione Lombardia 3/7/90 56333 

FINANZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA

Secondo la delibera della giunta Regionale del 3/7/90 la bonifica e' a carico della SISAS.

SINTESI TECNICA DEL PROGETTO

Indagini di accertamento

ANALISI DI LABORATORIO

Sono state eseguite un' analisi sulle acque di drenaggio
della discarica C, e due sul terreno prelevato a lato della discarica. Inoltre sono stati analizzati un campione di rifiuto e uno di terreno sottostante prelevati durante i carotaggi eseguiti nel 1985.

ANALISI DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E DI BONIFICA PROPOSTI

Sono state prospettate tre opzioni di bonifica:

1) rimozione dei rifiuti e del terreno contaminato, cernita e smaltimento. Per i rifiuti speciali e T/N e' previsto lo smaltimento mediante termodistruzione in SISAS, per gli speciali e i T/N non combustibili e gli RSU e' previsto l'invio in discarica idonea, per gli inerti e' prevista la ricollocazione in sito, per le acque di lavaggio e' prevista l'invio all'impianto di trattamento della SISAS

2) confinamento dei rifiuti in un manufatto di calcestruzzo

3) impermeabilizzazione del fondo della discarica.L'approvazione del progetto e' subordinata alla realizzazione della prima delle tre ipotesi.

GIUDIZIO DI CONGRUITA' RISPETTO AL D.M. 16/5/89

si

No

In parte X

Il progetto in esame viene giudicato parzialmente congruo rispetto al D.M. 16/5/89 in quanto in esso non sono stati valutati i seguenti elementi:

l' estensione areale della contaminazione e il grado di inquinamento analiticamente accertato l'entità della popolazione potenzialmente esposta e già venuta a contatto con le sostanze presenti nel substrato contaminato ulteriori fattori di rischio.

L'elaborato comprende un progetto tecnico-economico di massima ed un manuale operativo di bonifica. Non e' previsto invece nessun piano di monitoraggio delle caratteristiche ambientali dell'area.

INTERVENTI EFFETTUATI: Nessun intervento e' stato ad oggi Realizzato

AGGIORNAMENTO 2002

Polo chimico nei comuni di Rodano (MI) e Pioltello (MI)

Perimetrazione e descrizione del sito

Il perimetro preliminare del sito è stato approvato con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 25 settembre 2001.

Il polo chimico di Rodano Pioltello è ubicato su un’area di c.a. 720.000 mq, limitata a Nord dalla linea ferroviaria Torino Venezia, a Sud dalla SP Rivoltana, ad Est dalla tenuta agricola Trenzanesio ad Ovest dal centro abitato di Limito di Pioltello.

Il sito, comprendente diverse società produttive diverse, si presenta come un agglomerato industriale omogeneo all’interno di un perimetro definito.

Di seguito si riportano le principali attività condotte sull’area:

1.      Società Carlo Erba Antibioticos

Lo stabilimento opera dal 1959 per la  produzione di

·         materie prime per l’industria farmaceutica;

·         prodotti chimici reagenti per uso scientifico e industriale;

le produzioni più significative in campo farmaceutico si hanno nei seguenti campi:

·         antibiotici, antitumorali, antidiabetici, cardiovascolari, chemioterapici, intermedi vari.

2.      Società Air Liquid

I processi produttivi principali riguardano:

·         frazionamento dell’aria atmosferica;

·         compressione dell’ossigeno gassoso;

·         liquefazione di ossigeno ed azoto:

·         stoccaggio di ossigeno, azoto e argon allo stato liquido:

·         impianto di raffreddamento acqua in torri evaporative a circuito semiaperto;

3.      Società CGT

La società è dotata di impianti autonomi di generazione di gas che utilizzano la reazione del carburo di calcio con acqua, ottenendo:

·         acetilene, utilizzato prevalentemente per la saldatura ed il taglio ossiacetilenico dei metalli:

·         l’idrato di calcio, quale correttore del pH degli impianti di depurazione delle acque di scarico.

Principali caratteristiche ambientali

Il territorio su cui ricade  il polo chimico di Pioltello Rodano è caratterizzato da una elevata vulnerabilità della falda freatica, connessa in particolare al limitato valore di soggiacenza media durante l’anno.

Altro elemento di vulnerabilità del sistema delle acque, è determinato dalla interconnessione delle acque sotterranee con il sistema idrico superficiale. Infatti l’intero insediamento si trova all’interno della fascia dei fontanili (emergenze naturali delle acque sotterranee), anche se questi, allo stato attuale non sono più attivi a causa dell’elevato grado di sfruttamento delle acque sotterranee da parte degli insediamenti industriali.

Tipologia dell’intervento prevista

Bonifica e ripristino ambientale dell’agglomerato industriale e delle discariche industriali.

Costi di messa in sicurezza e bonifica

Si stima, sulla base delle informazioni preliminari, un costo per i primi interventi di bonifica di circa 15,49 milioni di € (30 miliardi di lire).

Progetto di messa in sicurezza e bonifica

Gli interventi già individuati o in atto riguardano la bonifica delle discariche ricadenti nel sedime industriale della ex SISAS. Su tale area è attiva un’attività di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee e di messa in sicurezza della falda sottostante le principali discariche.

Un altro ambito di intervento riguarda il sistema delle acque superficiali nel quale confluiscono gli scarichi industriali, ed il loro rapporto con le colture agricole a valle.