Fondi per gli interventi più urgenti |
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Al via la mappatura delle zone a rischio amianto |
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(Dm Ambiente 101/03 Gu 9.5.2003) |
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Finalmente sarà realizzata una mappa completa di tutti i siti dove è ancora presente l’amianto. Lo prevede il Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela ambientale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.106 del 9 maggio 2003. Questo regolamento, che sarà in vigore dal 24 maggio, stabilisce che, una volta individuate le zone più a rischio, si possa far fronte subito alle urgenze con mirate opere di bonifica, per le quali sono disponibili la metà esatta delle somme stanziate per questo progetto. Tali risorse verranno attribuite a favore degli enti territoriali competenti direttamente del Ministero dell’Ambiente, con un decreto specifico. La mappatura dei luoghi inquinati, realizzata con strumenti informatici, sarà veramente totale, poiché interesserà, non solamente gli impianti industriali attivi e dismessi (compresi quelli in cui l’amianto è presente anche solo nei macchinari, nei servizi, nelle tubazioni, ecc.) , ma anche tutti gli edifici pubblici (come ospedali, scuole, istituti penitenziari, biblioteche, cinema, ecc.) e privati, nonché quelle aree in cui il minerale nocivo è presente allo stato naturale (come le sedi di estrazione e lavorazione di rocce potenzialmente pericolose, anche se non più attive). Il decreto specifica, inoltre, che la valutazione del rischio per la popolazione, e quindi l’urgenza della bonifica dei siti più pericolosi, dovrà essere soggetta a vari parametri tra i quali, oltre alla quantità percentuale esistente negli ambienti considerati, rientrano pure lo stato effettivo dell’amianto che vi giace, cioè se esso sia compatto o friabile, e la presenza di cause che contribuiscono o addirittura creano la dispersione delle sue fibre. Ricordiamo, infatti, che questo minerale si sfalda in particelle molto piccole, che si disperdono facilmente nell’aria e la cui inalazione rappresenta un potenziale rischio per l’insorgenza di malattie, anche gravi, a carico dell’apparato respiratorio. (14 maggio 2003) |
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MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO. DECRETO 18 marzo 2003, n.101 Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93. |
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IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Vista la legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente disposizioni in campo ambientale e, in particolare, l'articolo 20 [1] che prevede la realizzazione di una mappatura completa delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto e la realizzazione degli interventi di bonifica di particolare urgenza; Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 [2]; Vista la legge 27 marzo 1992, n. 257 [3], concernente disposizioni relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto e norme attuative; Visto l'articolo 1 della legge 23 dicembre 1996, n. 662 [4]; Visto l'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni; Ritenuto necessario procedere alla individuazione dei soggetti competenti, alla determinazione dei criteri e delle modalità per l'accesso al finanziamento; Sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 13 gennaio 2003; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri effettuata ai sensi della legge 23 agosto 1988, n. 400; Adotta il seguente regolamento: Art. 1. Realizzazione della mappatura 1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano procedono all'effettuazione della mappatura, anche sulla base dei dati raccolti nelle attività di monitoraggio ai sensi della legge 27 marzo 1992, n. 257, secondo i criteri e con gli strumenti di cui agli articoli 2 e 3. 2. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, anche avvalendosi, mediante convenzione, della collaborazione dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente ed i servizi tecnici (APAT), dell'Istituto superiore di sanità (ISS) e dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL), definiscono, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, sulla base dei criteri di cui all'allegato B, la procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti. 3. I risultati della mappatura, i dati analitici relativi agli interventi da effettuare e le relative priorità, nonché i dati relativi agli interventi effettuati sono trasmessi annualmente, entro il 30 giugno, dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio decreto all'attribuzione delle risorse per la mappatura a favore delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Al finanziamento delle attività di mappatura è destinato, secondo quanto indicato nell'allegato C, il 50% della disponibilità totale delle somme di cui all'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93. Art. 2. Criteri per la mappatura e per l'individuazione degli interventi urgenti 1.La mappatura consiste: a) in una prima fase di individuazione e
delimitazione dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto
nell'ambiente naturale o costruito; 2. La prima fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera a), è realizzata secondo le categorie di ricerca ed i parametri definiti nell'allegato A, tenendo conto che nella mappatura devono essere inclusi tutti i siti - compresi quelli per i quali sono già disponibili dati derivati da censimenti, notifiche, sopralluoghi - nei quali sia effettivamente accertata una presenza di amianto, nonché le ulteriori localizzazioni che potranno essere individuate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano. 3. La seconda fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera b), è realizzata sulla base dei criteri e della procedura individuati ai sensi dell'articolo 1, comma 2. 4. A supporto della rilevanza di un'area inserita nella mappatura, possono essere allegati eventuali dati statistici disponibili e studi epidemiologici relativi a patologie asbesto-correlate [6]. Art. 3. Strumenti per la realizzazione della mappatura La mappatura delle zone interessate dalla presenza di amianto deve essere realizzata avvalendosi di Sistemi informatici impostati su base territoriale (SIT), integrati da software specifico per le elaborazioni e le interrogazioni, secondo gli standard del Sistema informativo nazionale ambientale (SINANET) ed organizzato nel seguente modo: a) gestione anagrafica dei punti; 2. Ai fini della mappatura i siti devono essere georeferenziati. Art. 4. Interventi di bonifica 1. In sede di prima applicazione, fino alla trasmissione della documentazione di cui all'articolo 1, comma 3, tenuto conto delle situazioni critiche per la salute dell'uomo e l'ambiente, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, su indicazione delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei comuni interessati e tenuto conto dei criteri di cui all'allegato B, individua e finanzia gli interventi di bonifica di particolare urgenza. 2. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio decreto all'attribuzione delle risorse per gli interventi di particolare urgenza a favore dell'ente territoriale competente. Al finanziamento degli interventi di bonifica di particolare urgenza, di cui al comma 1, è destinato secondo quanto indicato nell'allegato C, il 50% della disponibilità totale delle somme di cui all'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93. 3. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano individuano gli ulteriori interventi urgenti da effettuare e definiscono le relative priorità di attuazione. 4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, provvede con proprio decreto al riparto delle risorse disponibili. 5. Con accordi di programma, sottoscritti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, dal Ministero della salute, dalle regioni e dalle province autonome vengono individuate le modalità di finanziamento degli interventi urgenti e le modalità di cofinanziamento pubblico e privato. 6. Ai fini di agevolare le operazioni di bonifica e di smaltimento dei rifiuti derivanti dalle medesime è tenuto presso le sezioni regionali dell'Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti, nell'ambito delle relative attività e finanziamenti, ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni, un repertorio che identifica le aziende iscritte all'Albo stesso e, su base volontaria, il listino non impegnativo per l'Albo dei prezzi da ciascuna praticati per le diverse tipologie di servizio. Art. 5. Copertura finanziaria 1. Agli adempimenti previsti dal presente regolamento, concernenti la mappatura dei siti inquinati e gli interventi di bonifica di particolare urgenza, si fa fronte con le risorse previste dall'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, finalizzate ai medesimi scopi. 2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono annualmente al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati e sulle somme effettivamente erogate. Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 18 marzo 2003 Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio Il Ministro dell'economia e delle finanze Visto, il Guardasigilli: Castelli Registrato alla Corte dei conti il 30 aprile 2003 Ufficio di controllo sugli atti dei Ministeri delle infrastrutture ed assetto del territorio, registro n. 1, foglio n. 277 ALLEGATO A CRITERI PER LA MAPPATURA DELLA PRESENZA DI AMIANTO La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i siti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, ovvero l'utilizzo di materiali che lo contengono, includendo nell'analisi i siti nei quali la presenza di amianto è dovuta a cause naturali. I dati per la: mappatura potranno essere ricavati anche dai censimenti amianto, effettuati ai sensi dell’articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n. 257 [7] . Perla mappatura si dovrà tenere conto di A) CATEGORIE DI RICERCA: Categoria 1 .IMPIANTI INDUSTRIALI ATTIVI O DISMESSI Categoria 1 - Impianti industriali attivi o dismessi All'interno della categoria 1 si dovranno distinguere: - Impianti di 1avorazione dell'amianto (impianti nei quali l'amianto era utilizzato quale materia prima nell’ambito del processo produttivo); - Impianti non di lavorazione dell'amianto (impianti nei quali l'amianto è o era presente negli impianti all’interno dei macchinari, tubazioni. servizi, ecc.) Per quanto attiene le tipologie di impianti che potranno essere considerati urgenti, si fa riferimento a quelli definiti nell'allegato B) lett. a) (attività maggiormente interessate) del decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994 [8], tenendo peraltro conto che l'evoluzione tecnologica e strutturale può aver determinato modificazioni che potrebbero escludere attività oramai non più presenti o introducono nuove attività. Dal1a ricerca saranno esclusi gli impianti ed edifici costruiti dopo l'aprile 1994. Categoria 2 - Edifici pubblici o privati Per quanto riguarda gli edifici si individuano le seguenti tipologie: a) scuole di ogni ordine e grado; Categoria 3 - Presenza naturale Per quanto riguarda le aree con presenza naturale dell’amianto, oltre alla mappatura degli ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di amianto. dovranno essere evidenziate: a) le attività estrattive, in coltivazione o dismesse,
di lavorazione di rocce e minerali con presenza di amianto; Categoria 4 - Altra presenza di amianto da attività antropica Per quanto riguarda l'evidenziazione di aree territoriali omogenee ad elevata diffusione dell'utilizzo di materiali contenenti amianto si deve fare riferimento soprattutto al dato indicativo sulla quantità di materiali contenenti amianto derivante dal Censimento Amianto. Il dato quantitativo dovrà essere riferito alla popolazione presente nell'area ed a rischio di esposizione. B) -DATI FONDAMENTALI PER LA MAPPATURA DEI SITI Localizzazione completa del sito; ALLEGATO B CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA URGENTI l. La definizione della procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti terrà conto dei seguenti criteri: CRITERI DI PRIORITÀ DI INTERVENTO Area di estensione del sito 2. Nella valutazione dei criteri di cui al punto I si terrà conto di quanto previsto dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 [9] recante "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’articolo 6, comma 3, e dell'articolo 12, comma 2, della1egge 27 marzo 1992, n. 25,7 , relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto", e dalla normativa vigente ALLEGATO C RIPARTIZIONE DEI FINANZIAMENTI DI CUI ALL' ARTICOLO 20 DELLA LEGGE 23 MARZO 2001, N. 93. l. TOTALE RISORSE DISPONIBILI: - ANNI 2000 E 2001: € 6.510.517.00 2. CRITERI DI RIPARTIZIONE : Le somme di cui all'art.20 della L.23 marzo 2001, n. 93, sono ripartite sulla base dei seguenti criteri: A) il 50% della disponibilità totale è destinato al finanziamento degli interventi di bonifica di particolare urgenza di cui all'articolo 4; B) il restante 50 %, destinato al finanziamento delle attività di mappatura di cui all'articolo I è ripartito, secondo la tabella a11egata : 1) il 50% in quote identiche tra tutte le Regioni e
le Province Autonome; TABELLA DI RIPARTIZIONE
30% su territorio 20% su pop.
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